A novembre 2020, veniva pubblicato l’e-book Un giorno dopo l’altro. Durante i primi mesi del 2020, segnati dall’inizio della diffusione del virus, da febbraio a luglio, Guido Mezzera aveva inviato settimanalmente ad alcuni amici una sorta di non-diario, che raccoglieva racconti, testimonianze, avvenimenti e resoconti di ciò che stava accadendo, condividendo degli appunti di viaggio (un viaggio dentro la pandemia) nei quali i protagonisti erano le persone che, in diverse parti del mondo, ma anche dietro casa, avevano una storia da raccontare: un dolore, una speranza, una fatica, molto coraggio. Poi gli appunti sono diventati degli spunti di giudizio: il resoconto degli avvenimenti, e di coloro che li avevano vissuti e raccontati, ha lasciato il passo alle riflessioni su quanto era capitato, in modo così improvviso, violento, imprevedibile.
Non più dunque testimonianze, ma provocazioni, spunti di discussione sui temi, sempre nuovi e vissuti in tempo reale, che aprivano a nuove domande, a nuove prospettive, a nuovi interrogativi.
Questi appunti sono diventati un e-book, che ha ottenuto un successo tanto inatteso quanto clamoroso. Inatteso perché nulla di particolarmente eclatante aveva accompagnato l’uscita del libro: nessuno sponsor famoso, nessuna polemica reale o costruita, nessuna firma prestigiosa.
Il sottotitolo recitava “per non dimenticare, né adesso né dopo”, e forse questo desiderio è stato il motivo che ci ha ritrovati in tanti attorno a queste pagine. Anche la possibilità che un e-book consente di poter uscire, attraverso un semplice link, dalle pagine stesse del libro, per entrare in altri ambienti (musicali, artistici, cinematografici) e continuare il viaggio attraverso altre esperienze, altre voci e altre storie. Navigare nell’etere per poi rientrare e riprendere il cammino, là dove lo si era interrotto: la multimedialità, cioè di una scrittura non lineare, ha certamente rappresentato una nuova e apprezzata opportunità di coinvolgimento del lettore, sempre più protagonista, non soltanto di quelle storie, ma anche nel modo di condividerle.
A distanza di un anno, è stato pubblicato un secondo e-book, che mantiene lo stesso sottotitolo e lo stesso desiderio, e che non racconta più le storie e gli avvenimento di un tempo drammatico, e per certi versi unico, nella storia dell’umanità. La vita di tutti i giorni, che abbiamo vissuto nella prima parte del 2020, e che aveva perso tutti i connotati di normale quotidianità, tanto che una passeggiata, un abbraccio, un pensiero positivo, c’erano sembrati un lusso che non potevamo permetterci, una volta che quella vita, quella quotidianità ci è stata restituita, apparentemente come quella che avevamo lasciato prima del Covid, ci siamo accorti che qualcosa non tornava.
Finita l’emergenza abbiamo creduto che molto, se non tutto, sarebbe potuto ritornare come prima, ma non abbiamo tenuto conto di un fattore inaspettato, che non riguardava le condizioni sanitarie in parte ristabilite, nemmeno le strategie economiche che avevamo immaginato di dover mettere in atto per recuperare il tempo perso. Il fattore inaspettato siamo noi!
Il fattore di cui non abbiamo tenuto conto è che noi siamo cambiati: vivendo un tempo di fragilità, di paura, di solitudine, di crollo delle certezze che ci avevano sorretto fino a prima della pandemia, illudendoci di poter disporre della nostra vita a piacimento, anche se non ce ne siamo accorti, siamo cambiati. E la vita di prima, quella prima del Covid, non ci basta più, non ci corrisponde, cioè non risponde al desiderio del nostro cuore, che è quello di essere felici. Se per tanto tempo ci siamo accontentati di poter soddisfare alcune nostre ambizioni, realizzare alcuni nostri progetti, una volta che queste ambizioni e questi progetti sono stati spazzati via in un attimo, da un nemico tanto piccolo da essere invisibile, ma in grado di minacciare la nostra stessa esistenza, allora ci siamo resi conto che forse c’era dell’altro da desiderare. Certamente ci doveva essere qualcosa d’altro da cercare, da trovare. Al posto del tempo delle sicurezze, delle risposte a tutto e a tutti, è cominciato il tempo delle domande, per tutti.
E così, questa nuova pubblicazione, vuole raccontare di questo tempo delle domande, di questo tempo delle disillusioni, di questo tempo della ricerca. Senza più schemi da rispettare per ottenere i migliori risultati possibili, senza più dover seguire indicazioni da manuale per raggiungere il successo delle nostre aspettative, abbiamo cominciato a cercare ovunque, a guardare in ogni direzione, non più disponibili ad accontentarci di qualcosa di meno di una certezza, anche se scomoda, anche se costosa in termini di fatica. Disposti, idealmente, a rivolgerci a chiunque.
E così nasce il libro Le e-mail impossibili, questo è il titolo del secondo e-book, nel quale ci siamo rivolti ad amici, personaggi storici, della letteratura, musicisti; ma abbiamo scritto anche a persone che ci hanno lasciato, lasciando un vuoto o un segno nella nostra vita; ma anche a elementi della natura, a oggetti, anche a sentimenti; anche a sconosciuti.
Volutamente si è evidenziato che abbiamo scritto poiché questo secondo e-book nasce con la collaborazione di molte persone che, a diverso titolo, hanno contribuito alla sua realizzazione.
All'autore, Guido Mezzera, si aggiunge il bellissimo contributo di Giuliana Ossola, fotografa freelance, che ha messo a disposizione di questo appassionato racconto, che si dipana scorrendo le settantadue e-mail, altrettante immagini che introducono, di volta in volta, i temi di questa corrispondenza informatica. Non è poi mancato il consueto e prezioso lavoro di editing di Paolo Merli, già apprezzato in occasione del primo libro,
L'autore si è rivolto a quelle persone che avrebbero potuto, in modo più sincero e autentico, condividere le proprie domande, connotate da incertezze, speranze, paure, desideri: i giovani.
Sono stati coinvolti gli studenti della Scuola Galdus di Milano che hanno contribuito a questo libro con i loro contributi. Anche loro hanno scritto una “mail impossibile”, in cui raccontare di sé, della vita in questo tempo “post Covid”, che non è per nulla post, delle loro giornate, del loro disagio, delle loro aspirazioni, delle loro sconfitte e delle loro vittorie.
Solo esigenze editoriali ci hanno costretto a fare delle scelte tra questi contributi ricevuti dagli studenti della Galdus, ma tutte, nessuna esclusa, ha contribuito a rendere questo libro una testimonianza molto significativa, preziosa e commovente di ciò che abbiamo bisogno di capire, e di amare.